martedì 2 marzo 2010

# 2 Ottobre 2009

ovvero Riassunto delle puntate precedenti

Il ritardo è di dieci giorni.
Il test casalingo non è rientrato nelle opzioni, dopo quasi due anni il desiderio e la speranza si sono trasformati in rabbia, disperazione e pianti, mese dopo mese, disillusione, tristezza, malinconia, rassegnazione, abitudine alla vita un po' così incompleta, ancora mese dopo mese, e il 10 Ottobre alla visita ginecologica sono pronta a sentirmi dire quello che non va.

Il 10 Ottobre. E' stato lì, il 10 Ottobre 2009 in una mattina tiepida, nella stanza in penombra dell'ambulatorio vicino all'Archivio Storico di Lucca che ti ho visto la prima volta: in un monitor b/n, fra tanti grigi, un pallino bianco in un cerchietto scuro.

Ho avuto un balzo al cuore.
Tutto ha iniziato a battere più velocemente, l'emozione ha iniziato a circolare nelle vene e le lacrime sono salite agli occhi. Avrei voluto piangere o solo respirare, non lo so, avrei voluto avere P. accanto per stringergli la mano, sentire il suo calore, vivere con lui quell'annuncio, guardarlo negli occhi, ma P. era di là, interdetto al lettino ginecologico nella freddezza del moralismo moderno.

"Eccolo qui - dice la dottoressa - e questo è il sacco vitellino".


Il sacco vitellino è la tua prima definizione e tu sarai per giorni il mio sacco vitellino.

L'emozione è diventata anestesia.
Mentre mi vesto, la dottoressa comunica a P. la notizia e quando mi siedo ci stringiamo la mano; la dottoressa mi parla allora dei fibromi, richiede l'astensione dal lavoro, dà informazioni e dispensa fogli e consigli, prescrive pillole, integratori ed ormoni, ma tutto per me oramai è lontano, ovattato, sbiadito.


Tu sei qui:


Usciamo. P. accartoccia i miei due pacchetti di sigarette, reclamo l'ultima dopo quasi vent'anni di fumo, la ottengo, riesco a fumarne solo metà, la butto.





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